CHE COS’E’ LA FILOSOFIA?
Filosofia significa amore per il sapere. (E' quell'amore per il conoscere e il sapere che caratterizza i bambini e che dovrebbe essere materia base dalle Elementari
all'Università e che invece molti credono essere una cosa inutile tanto
da volerla eliminare anche nelle scuole superiori).
Secondo la tradizione il termine sarebbe una creazione del filosofo Pitagora, vissuto tra il VI e il V secolo a.C.
La parola indica un’aspirazione dell’uomo alla conoscenza vera, tendenza che non può aver fine, perché solo agli dei è concesso il possesso pieno della verità.
Secondo la tradizione il termine sarebbe una creazione del filosofo Pitagora, vissuto tra il VI e il V secolo a.C.
La parola indica un’aspirazione dell’uomo alla conoscenza vera, tendenza che non può aver fine, perché solo agli dei è concesso il possesso pieno della verità.
Ma quando nasce nell’uomo l’impulso a
filosofare? Certamente dopo aver soddisfatto i bisogni materiali, e
dopo che l’uomo ha smesso di interpretare la realtà e l’esistenza umana
attraverso il mito, e ha cominciato a cercare le cause
prime dell’universo. Lo scopo della filosofia è dunque
il desiderio di conoscere la verità. Da cosa nasce questo
bisogno?
Secondo Platone e Aristotele dalla meraviglia che
prova l’uomo quando si pone davanti all’universo come un Tutto e
si chiede quale ne sia l’origine e il fondamento e quale posto occupi egli
stesso in questo universo.
I contenuti della filosofia sono le domande, le
più generali possibili, che l’uomo si pone per tentare di comprendere la
totalità del reale. Domande che riguardano tutti gli uomini in quanto uomini,
che si riferiscono soprattutto ai problemi del conoscere (gnoseologia) e
dell’essere (metafisica): possibilità e limiti della conoscenza
umana; i fondamenti costitutivi dell’universo; qual è il senso della vita
umana? Dio esiste? La vita continua dopo la morte? Che cos’è il bello? Qual è
il retto comportamento? Quali sono le regole del ragionamento? La filosofia si
pone come impostazione unitaria della conoscenza, e come discussione dei suoi
limiti e delle sue possibilità. Da essa in passato sono scaturite le
singole scienze. La filosofia ha ceduto ad esse la trattazione tecnica dei
vari argomenti, ma non la trattazione filosofica, ossia l’esame critico ed
unitario delle conoscenze, che rappresenta in definitiva il nucleo
centrale della cultura. La filosofia mantiene il suo senso anche dopo il
trionfo delle scienze particolari, perché esse rispondono solo a domande sulla
parte e non sul “tutto”. C’è però un punto in comune tra filosofia e religione: quello
di occuparsi di speculazioni riguardo alle quali non è stata finora possibile
una conoscenza definita. Ma perché perdere tempo su tali insolubili problemi? Perché
da quando gli uomini sono diventati capaci di libero pensiero (quindi non
hanno più voluto accettare risposte dogmatiche), le loro azioni sono venute
a dipendere dalle loro teorie sul mondo e sulla vita
umana, su ciò che è bene e ciò che è male (sistema di valori). Insegnare
a vivere senza la certezza e tuttavia senza essere paralizzati dall’esitazione
è forse la funzione principale cui la filosofia può ancora assolvere. Ma
veniamo al metodo che la filosofia segue nelle sue indagini. Essa mira ad
una spiegazione puramente razionale della
totalità (realtà) che vuole indagare. Essa va, con la ragione,
oltre l’esperienza e i fenomeni per trovare le cause della realtà.
A somiglianza delle scienze particolari propone
asserzioni fondate su criteri generali di conoscenza universalmente accettati e
controllabili. Perciò si può dire che Filosofia e Scienza sono
due facce della medesima razionalità. E sono visioni del mondo mai
definitive, sempre pronte a superarsi di fronte ad una nuova scoperta o ad un
nuovo problema che costringe a rimettere tutto in gioco.
E ancora la razionalità fa da criterio
discriminante tra filosofia da una parte e arte
e religione dall’altra. Perché se è vero che anch’esse
mirano a cogliere la totalità, la prima lo fa attraverso il mito e
la fantasia, la seconda attraverso fede e rivelazione.
La filosofia fu una creazione greca. Anche i popoli
orientali ebbero una sapienza che tentava di interpretare il senso globale
dell’universo e dell’esistenza umana, ma tale sapienza era intrisa di
rappresentazioni fantastiche e mitiche. I greci introdussero il logos, l’uso
esclusivo della ragione nelle riflessioni sul Tutto. Questa
scoperta greca condizionerà tutta la cultura occidentale.
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